Si è svolto il 26 maggio, il Policy Lab del Progetto Euopeo BreaBack, coordinato dalla Cisl nazionale e dalla Fondazione Tarantelli, alla guida di un partenariato europeo che raccoglie importanti università e centri di ricerca. Il progetto studia le risposte innovative sul fronte dei servizi e delle esperienze associative che i sindacati europei stanno dando al processo di individualizzazione della società e di frammentazione del mercato del lavoro.
Il Policy Lab è stato pensato per discutere i primi risultati della ricerca con il mondo accademico, i protagonisti sindacali, i casi di studio selezionati.
La ricerca affronta l’intreccio tra servizi innovativi (servicing) e qualità della membership e della partecipazione (organising) in particolare nelle fasce di difficile sindacalizzazione: dai lavoratori autonomi, alle alte professionalità, fino ai disoccupati in cerca di lavoro e ai lavoratori delle piattaforme digitali.
La ricerca, illustrata da Francesco Lauria (Centro Studi Cisl), Andrea Bellini (Università di Firenze), Alberto Gherardini (Università di Torino) è stata commentata da due docenti universitari di grande esperienza nello studio del sindacato e delle relazioni industriali Paolo Feltrin e Franca Alacevich.
Ciò che appare evidente da molti anni (ruolo crescente dei servizi individuali, anche come porta di accesso al sindacato) si sta estendendo ad alcune dinamiche della contrattazione e della rappresentanza, dove sempre di più si riscontrano situazioni “ibride” tra lavoro subordinato e lavoro indipendente, anche in settori apparentemente tradizionali.
Se la contrattazione si “personalizza”, pur mantenendo una dimensione collettiva, i servizi sindacali assumono una rilevanza sempre più ampia, anche dal punto di vista sociale, tanto che si fa strada, anche nella ricerca del progetto BreakBack, il termine di “servizi collettivizzanti”.
Su questa frontiera sono intervenuti Emmanuele Massagli Presidente di Adapt, Mattia Pirulli (Segretario generale Felsa Cisl) e Giuseppe Gallo (Presidente della Fondazione Tarantelli) che hanno affrontato un’altra domanda aperta dalla ricerca: il rapporto tra sperimentazioni territoriali e aziendali e la dimensione strategica nazionale confederale. Dopo di loro, gli interventi dei casi di studio della ricerca italiana nel progetto, vere e proprie buone prassi al confine tra il servicing e l’organizing: Vivace Cisl, Partita Viva Vicenza, Sportello Lavoro Cisl Firenze Prato, Quadrifor, Nidil Firenze.
I lavori sono stati conclusi dal Segretario Confederale Cisl Giulio Romani che ha dichiarato: “servicing e organising sono strumenti cardine dell’obiettivo sociale del sindacato: mettere insieme le persone e promuovere giustizia. Il progetto Break Back – ha aggiunto Romani – è una miniera di esperienze concrete e di idee per il futuro che certamente saranno utili al dibattito della Cisl in vista del proprio congresso”.
Per seguire tutti gli sviluppi del Progetto Break Back si rimanda al sito: www.breakback.cisl.it