Il prossimo Webinar del 3 luglio, conseguente al Working Paper n. 27 dedicato a “Partecipazione: il compimento della democrazia” presenta caratteri di analisi, proposta, originalità tali da qualificare una visione ad alta intensità strategica. Certamente per il suo oggetto: lo stato di difficoltà, talora di crisi, dei modelli di democrazia rappresentativa nel nostro tempo: dall’assalto al Congresso degli Stati Uniti nel giorno dell’Epifania 2021; alla sua riedizione in Brasile l’8 gennaio 2023; alle procedure di infrazione per violazione dei principi dello Stato di diritto attivate dalla Commissione Europea nei confronti dei Governi polacco ed ungherese; alla crescita diffusa dell’astensionismo nelle consultazioni elettorali di non poche democrazie europee, all’estensione dei regimi autoritari che si propongono, esplicitamente, come alternativa vincente alle democrazie. La CISL, rigorosamente democratica per DNA, ha ritenuto, dalla nascita, che la miglior difesa della democrazia liberale risiedesse nello sviluppo al suo interno di ordinamenti autonomi riconosciuti del lavoro e della società, capaci, in quanto tali, di confrontarsi e contrattare col  Governo centrale e periferico, costruendo, nella dialettica tra rappresentanza politica e rappresentanza sociale, la miglior sintesi di bene comune per il Paese. È la nostra visione della democrazia partecipativa, elevata a modello e  prassi istituzionale. La forma più giusta e più efficace di radicamento organico nel popolo sovrano di una democrazia che ne garantisce pienezza reale di cittadinanza. A ben vedere, si tratta del tentativo, più lungimirante e realistico, di mediazione fra democrazia diretta e democrazia rappresentativa nelle società moderne dopo le esperienze storiche (dall’Atene di Pericle alla Comune di Parigi) ed i progetti visionari (dall’ Utopia di Tommaso Moro, alla Città del sole di Tommaso Campanella, alla Costituzione di Ginevra di Jean-Jacques Rousseau), comunque circoscritte al perimetro di piccole comunità alternative. Il pensiero politico della CISL ha, pertanto, un obiettivo rilievo nella storia del dibattito sulla democrazia in Occidente. Al quale ha apportato, altresì, il contributo della sua visione integrale della democrazia che deve estendersi, in forme sistemiche, dalle sedi politiche istituzionali ai centri di potere economici e sociali. Anche su questa linea di riforma, che estende e modula  gli istituti della democrazia liberale, la CISL può annoverare convergenze di grande autorevolezza, a partire da Norberto Bobbio che ne fece oggetto di specifica riflessione in merito alle promesse mancate della democrazia liberale. Il Disegno di legge di iniziativa popolare presentato dalla CISL, per il quale è in atto la raccolta delle firme, opera, con lodevole lungimiranza, coerenza, determinazione su questa frontiera  avanzata della democrazia e rappresenta il tentativo, storicamente più sistematico, di attuazione dell’art. 46 della Costituzione in materia di diritto dei lavoratori a collaborare alla gestione dell’impresa. Esso compendia, la lunga, straordinaria storia, di elaborazione strategica e di militanza, finalizzata al completamento della democrazia liberale nella democrazia partecipativa; offre il quadro giuridico strutturato di legittimazione sistemica alle numerose e straordinarie brecce di partecipazione dei lavoratori alla gestione delle imprese, aperte dalla contrattazione aziendale; pone la domanda, ineludibile, se alla base delle difficoltà e delle crisi della democrazia liberale non operi la sua  mancata metamorfosi nella democrazia partecipativa, aprendo un orizzonte fondamentale ed originale  di analisi critica, di progetto, di futuro sul quale la storia e la cultura della CISL hanno ancora molto da dire. Nell’invitarvi a partecipare, vi alleghiamo l’edizione n.27 del WP, il programma del Webinar e di seguito le credenziali di accesso alla piattaforma Zoom. In attesa di un vostro gradito riscontro, nel ringraziarvi per l’attenzione, invio un caro saluto   Giuseppe Gallo Presidente Fondazione Ezio Tarantelli.